mercoledì 29 luglio 2009

Poesia

"Di che cosa siamo fatti noi,
che viviamo il nostro breve tempo
con le piaghe nelle mani
cercando di scolpire nel marmo
la memoria nostra e dei nostri figli.
Che cosa siamo noi,
che vaghiamo nel nostro breve tempo
con le piaghe nella mente
cercando di comprendere
il nulla che ci precede e il nulla che ci seguirà.
Che cosa abbiamo noi,
che amiamo il nostro breve tempo
e lo teniamo stretto
fino a stritolarlo
cercando di trattenerlo
senza riuscirvi,
mai,
neppure avvolgendolo con l'anima.
Questa anima dolorante
che saprà forse trovare
il tempo degli uomini,
uomini
privi
di piaghe nelle mani,
di piaghe nella mente.
Solo
anime bianche,
morbide essenze
di affetti indissolubili."

"Caspita, vecchia canaglia di un vecchio balordo. Siete stato di nuovo chiuso in cantina a distillare la grappa! Vi ho detto di tenere almeno la porta aperta, sennò tutte le volte vedete i fantasmi!". Il Patriarca ammiccò e Gemma se ne andò sciabattando sul ciottolato.

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