domenica 9 maggio 2010

Giannetto Fieschi

Se n'è andato, il Maestro Fieschi, da poco tempo e non ho sentito nessuno parlarne. Voglio dedicare a lui questa breve poesia,"Rabbia", umilmente, senza pretese, chinando il capo per rendere omaggio a un grande artista.
L'opera che ho inserito si intitola "De fabula", complemento di argomento latino che bene esprime il basculante andirivieni della vita, quel girare intorno come sopra un calcinculo senza che qualcuno ti spinga ad acchiappare la coda. Non sono un critico né mi va di scrivere cose dette da altri, ma mi piace quel corpo evanescente, abbandonato, ormai ectoplasma consumato dalla disperazione.

Rabbia




Inutile dondolio
dell'altalena.
Inutile sforzo
nell'afa pomeridiana
d'agosto.

Profumo
dell'ultima fienagione.

Così siamo fatti noi
orrende creature
mai sazie,
artefici di un dio
che ci accompagna
ghignando
nell'inutile cammino
verso il silenzio.