martedì 7 luglio 2009

Il Patriarca

Il Patriarca uscì dal portico posteriore della cascina di Montalbano, quello che dava sulla strada che portava ai vigneti. Indossava i suoi soliti pantaloni grigi con il fondo leggermente risvoltato, calzerotti fatti a mano e sandaloni di cuoio. Portava, appeso alla vecchia cintura essa pure di cuoio grasso, un grosso corno adatto per contenere le cesoie da vigna. Aveva indosso una vecchia camicia profumata di sapone da bucato, infilata solo in parte nei pantaloni e seminascosta dal gilet mille tasche, queste ultime piene di mille inimmaginabili piccoli oggetti. Angelina e Silvana stavano sedute un po' più in là del letamaio a chiacchierare. Silvana stava per sposarsi, Angelina aveva appena avuto la sua prima mestruazione. I loro padri erano il più vecchio e il più giovane dei cinque figli del Patriarca; le due cugine mantenevano la proporzione temporale dell'albero genealogico. "Nonno, vieni un po' qua con noi.".
Il Patriarca disse "Sì!" e si infilò nel cesso spinto da urgente necessità. Dopo qualche istante, si vide una mano uscire dalla porta sgangherata e strappare le foglie dell'albero di fico piantato ad arte accanto alla porta. Dopo alcuni rumori, un pacato grido di liberazione e un'imprecazione per l'azione urticante delle foglie di fico, il patriarca uscì dal cesso. Era un po' provato, sudato: prese la stradina che portava al campo grande e si avvio'. Dopo qualche passo, rallentò, calibrò l'andatura e si mise a camminare caracollado ad ogni passo e ad ogni passo si udiva l'inequivocale rumore di un peto possente. L'esecuzione procedeva a ritmo di quattro quarti con movimento lento ma non troppo. Ma nonno, che cosa fai. "Chi, io? Niente ". Ma nonno, come niente, e poi continui a girarti. Che cosa guardi. Guardi se le vedi, le tue loffe? "No, guardo se le raccogli. Pesano un po', ma potrebbero esserti utili. E poi sapete come si dice, no? Trombità di culo sanità di corpo. C'è più spazio fuori che dentro. Ma 'ndo vai se la banana ... non ce l'hai!
" Ma nonno, che c'entra la banana!" "C'entra, c'entra... Basta ungere bene!"
La Silvana, che sa le cose, lo guarda:"Oddio, il nonno è impazzito!".
"Che cavolo stai pensando, tu! C'ho novant'anni...e allora? Mi tira ancora! E allora! Tua nonna è morta da trent'anni e son trent'anni che aspetto di rivederla in paradiso e ieri quel pirla di un prete ha detto dal pulpito che finalmente in cielo saremo liberi dal piacere della carne! Liberi, capisci? Trent'anni, capisci?E fammi cantare, va!
Ma 'ndo vai se la banana...non ce l'hai!"

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