mercoledì 11 novembre 2009

Nostro Signore Gesù Cristo alla Corte Europea


Un bel giorno, Nostro Signore Gesù Cristo, vestito soltanto di bianca tunica di tela olona, ai piedi un paio di ciabattoni infradito per evitare compressioni dolorose sulle tumefazioni artritiche causate dall'orrido rigore del freddo e del gelo, situazione climatica permanente del deserto dove spesso si ritirava per parlare con Nostro Signore il Padre suo che sta in cielo, in terra e in ogni luogo per cui non si capisce perché cavolo andasse a perdersi nel deserto, dicevo, un bel giorno Nostro Signore Junior si presentò alla Corte Europea ben deciso a dirgliene quattro. Come il giorno in cui scacciò i mercanti dal Tempio stracciandosi le vesti per protesta contro l'empio uso del luogo sacro, così cominciò a tuonare contro l'assemblea riunita.Nella grande sala regnava un profondo silenzio: nessuno osava interrompere Gesù, indignato e offeso per essere stato spodestato dai muri delle scuole. Ad un tratto gli si avvicinò l'usciere, un uomo piccolo e bruno, sicuramente di origine napoletana, il quale gli tirò dolcemente l'antica tunica, così dicendo:
" Perché, o mio Signore, venite a lamentarvi qua. Non diceste un tempo di dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio? Qui è Cesare che decide e Voi, scusate l'impertinenza, non avete nulla da dire. E poi, Santa la Madonna vostra Madre, non sentite che freddo fa? Siamo a Strasburgo e siamo ad ottobre e Voi state quasi nudo! Perchè non vi recate a Roma a trovare il vostro rappresentante in terra? Vi saprà dare delle risposte.
Nostro Signore Gesù riflettè per un attimo, quindi partì per Roma. Cammina cammina, attraversò campagne e città, fiumi e laghi, scalò alte montagne. Si fermò a riposare, durante le notti, e poiché non aveva denaro, cercò rifugio sotto i porticati delle periferie, sotto i ponti vicino ai fiumi, andò a mangiare alle mense dei poveri,e, qualche volta, alla Caritas. Conobbe barboni e barbone, Marocchini e Colombiani, Curdi e Cingalesi, ognuno diverso, ognuno uguale nella sua misera umanità. Li capiva bene, in tutte le lingue: d'altronde, Nostro Signore lo Spirito Santo aveva già infuso abbondantemente la sua scienza. Bussò anche, in una di quelle notti fredde che capitano ad ottobre, alla porta di un paio di chiese, ma nessuno aprì.
"Sarà per tenere al sicuro le cassette delle elemosine. Eppure io dissi Bussate e vi sarà aperto. O forse intendevo un'altra cosa.".
Cammina cammina, nostro Signore giunse finalmente a Roma, in piazza San Pietro.
E bravo, Pietro, ti sei sistemato bene! Bisognerà bussare, qua, o entro a grugno duro come a Strasburgo. Freschino pure a Roma! Guarda. Anche qui i mercanti. La storia si ripete. Eppure son passati duemila anni! Coperte per terra e sopra la merce! Madonna Santa madre mia, come son neri. Mai visti così neri. Però non sono proprio dentro al Tempio. Che faccio? Li scaccio ugualmente indignato! No, se ne vanno da soli, scappano. Ah ecco, giungono i soldati: saranno loro a scacciarli. Ora cercherò il mio rappresentante in terra. Certo che ha una casa mica male. Comunque, a me non importa: basta che mi restituiscano il mio posto a scuola, è una questione d'onore. Non possono cacciarmi dopo duemila anni, come uno di quegli empi mercanti.

Mentre Nostro Signore cercava qualcuno con cui parlare, la gente entrava, metteva un soldino nelle cassette sparse qua e là, infilava un altro soldino in una fessura e, ecco, si accendeva una candela elettrica. Ma quanto sta accesa, chiese Gesù a una signora francese. Un'oretta, rispose la signora in francese . Ma Gesù capì benissimo per via della discesa dello Spirito Santo. Continuò il suo giro, Il Signore, e vide la cassetta delle offerte per le messe, la cassetta delle offerte per le confessioni, per i matrimoni, per gli uffici in suffragio delle anime dei morti, per accendere le luci per vedere le statue, i dipinti, le colonne, gli affreschi. E quel posto così bello. Ma ci sono solo le cassette: come posso cacciare i mercanti?
Ma sai quanti ce n'è, di luoghi così, in tutto il mondo? disse la signora francese.
Ma, e i poveri, quelli che non hanno la casa, quelli che non hanno da mangiare? Potresti fare qualche miracolo.
Mi hai riconosciuto, dunque. I miracoli non mi è più permesso farli! Interferirebbero con il principio di autodeterminazione dell'uomo.
Questa è bella! Una bella balla! Non sei quello onnipresente, onnipotente, onnisciente e via di seguito?
No, quello è mio Padre.
E che cosa sei venuto a fare, qui?
Volevo solo protestare un po', ma non lo farò. Mi hanno messo dappertutto, nelle chiese, agli angoli delle strade, sui libri, sulle testiere dei letti. In fondo non m'importa se non sono nelle scuole. Sono un tipo riservato e non mi dispiacerebbe un po' di privacy. Piuttosto, qualcuno faccia sapere al mio rappresentante in terra che sarebbe bene mettere nelle chiese qualche cassetta delle offerte per la misera umanità per cui venni sulla terra migliaia di anni fa, ditegli che ho accettato doni da uomini di ogni colore, che ho abbracciato lebbrosi e prostitute e salvato donne dalla lapidazione. Ditegli che sono morto sulla croce per testimoniare la bontà del Dio mio Padre e non per la gloria della Chiesa, dei suoi simboli e dei suoi ministri. Retorico? Noioso? Forse; però, chiaro, ma, come al solito, troppa gente ha messo mano alle mie parole, alla verità e il messaggio è stato distorto.
E ditegli anche che cambi modo di vestire! Santo Cielo, va bene non essere all'ultima moda, ma quella specie di cappello rosso con pelliccia...neanche mio padre se lo mette più. Eppure, più vecchio di lui...non c'è nessuno!
Scuotendo il capo, il Signore si allontanò dirigendosi a Sud. Forse, giunto al mare, avrebbe camminato sulle acque fino in Palestina, quindi fino al deserto per fare quattro chiacchiere con il suo vecchio Divino Genitore.

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