domenica 22 novembre 2009

Arena di Verona


Una volta si andava all'arena di Verona, rigorosamente gradinata est o ovest, i posti dei poveri, ma da dove si vede e si sente meglio. Arrivavi lì alle quattro del pomeriggio, seduto per terra, fuori, ad aspettare che si aprissero i cancelli: quattro ore sotto il sole cocente, a chiacchierare di niente, a mangiare panini con salame nostrano e bere Lugana. Entravi alle otto di sera, ti sistemavi sui pietroni bollenti e aspettavi l'inizio dell'opera. I Tedeschi, silenziosi e composti,infilati dappertutto; gli Inglesi e i ricchi, tutti in platea e sul palco d'onore con costosissimi e ridicoli abiti da sera; noi, in minigonna a pelo di mutande o in jeans a pelo di gnocca, sulle gradinate laterali, cioè il loggione dei melomani. E lì era il delirio:ogni tanto qualcuno si alzava e intonava la Vergine degli Angeli, dalla gradinata opposta una voce baritonale partiva con Cortigiani vil razza dannata e via così, con i gruppetti a canticchiare pezzetti dell'Alleluja o del Largo di Handel,altri i cori del Verdi o del Puccini. I migliori erano gli strilloni dei panini e dei gotti di vino: quasi tutti ragazzi delle scuole di canto e,meglio ancora, lavoratori di campagna dotati di largo torace, usi a cantare a squarciagola rispondendosi da un prato all'altro, da una collina all'altra.Non si può immaginare l'acustica dell'anfiteatro delle morene. Solo chi ci è nato lo sa!
Ci si andava almeno una volta alla settimana,all'arena, durante la stagione, e si cantava, sempre, senza pudore, senza vergogna, sulle pietre più alte, alzandoci uno alla volta, rispettando ognuno il turno del canto di ciascuno.
Ora non si fa più!

2 commenti:

  1. Quanto mi piacciono questi affreschi! Ora sulle gradinate dell'arena si fa dell'altro, per esempio si fanno foto sceme come quella che ho adesso su faccia libro insieme a quella martire di mia moglie e si paga una bottiglietta di bianco da 200 cc cinque euri.
    Il tempo passato ha il sapore dei nostri anni verdi ed è dolce visitarlo sempre ricordando che questi sono gli anni verdi dei nostri figli...

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  2. Assolutamente vero. I nostri figli e i nostri compagni (per te, anche i nipotini) sono l'unica motivazione di vita, soprattutto quando hai chiuso il ciclo del lavoro. Si scherza un po', ma sempre loro sono al centro dell'attenzione. Non trovo affatto sceme le foto che si fanno, in qualsiasi situazione e la tua con tua moglie su faccia libro, come dici tu, è tenerissima. Vedi che su faccia libro dal momento dell'iscrizione ho messo una vecchia foto con noi, tutti e due. Irrinunciabile.
    Non la cambiare più, la tua.
    ( Scusa, sto facendo l'arrogante!) A me ha fornito l'occasione per ricordarmi esattamente, anche dal punto di vista professionale,di lei, con la quale, come scuola, abbiamo fatto un lavoro con e sulla comunità Rom. Una vita fa! Non la ricordavo bene,ma sarebbe bastato guardare Arianna!!!

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