Non il tempo scandisce
l’esistenza,
ma il silenzio rotto da
piccoli grandi eventi.
Non il tempo dell’uomo e
della sua storia,
ma il silenzio quando si
fa concreto.
Ah, la profonda
sofferenza all’incontro
con ogni cambiamento:
è allora che sento
sfuggirmi
il tempo - o la vita - e
le cose,
quelle piccole quelle
grandi
le parole che mutano
senza sfiorire
mentre sfioriscono la
mente il corpo,
il prima il dopo, ogni
prima ogni dopo
e la morte del desiderio,
la sparizione delle
conoscenze
e questo rifugiarsi,
nascondersi continuo
nell’unico immobile
posto, sempre
sempre uguale a se
stesso: il silenzio.
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