domenica 8 ottobre 2017




E mi prende l’angoscia
  
E mi prende
l'angoscia profonda
ogni volta che esco di casa.
Mi avvio e ritorno,
poi di nuovo m'avvio
una, dieci volte
giro e rigiro
le spalle alla porta,
quasi le voltassi alla vita.
E mentre scrivo
mi si annebbia la vista
nell'urlo straziante
che tu non devi sapere,
perché ti stringo
fra le dita come
prezioso filo di seta
da tessere ancora
e ancora finché il tempo
non svanisca.
E io, valchiria del tempo
vestita di bianco,
mi nutro di foglie di gelso
e scalo fascine di vigna
legate da indistruttibile
salice e piango
- su preghiere -
non volute né cercate
che sia dio o sia dea
o forse speranza
o filatura vana
per un bozzolo mai finito.

 ML




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